La cocaina è un alcaloide presente in natura soprattutto nella Erytroxylon Coca, arbusto presente e coltivato da millenni nelle zone andine dell’America meridionale (soprattutto in Bolivia e in Perù).
Nelle tradizioni e nei miti di varie civiltà delle Ande (soprattutto quella Inca) si trova traccia dell’uso rituale e sacrale della pianta, considerata dono della divinità del Sole per contrastare la sofferenza e infondere vigore alla civiltà locale.
Quando, caduto l’impero incaico nel 1532, le popolazioni si trovarono sotto il giogo dei conquistadores, l’uso della coca mutò significato. Da pratica attentamente disciplinata e limitata a particolari funzioni rituali e terapeutiche, amministrata dalle élite, il consumo di coca (sotto forma di foglie miste a cenere o calce tenute a lungo in bocca, oppure di infuso da bere) si tramutò in fenomeno di massa: gli indigeni, ridotti in schiavitù (e costretti a lavorare nelle piantagioni e in varie altre attività faticose sugli altopiani poveri di ossigeno), traevano dalle proprietà stimolanti e anoressizzanti della coca possibilità di contrasto ai morsi della fatica e della fame. Già a quei tempi le conseguenze sanitarie dell’estendersi del consumo non erano trascurabili: complicanze organiche e immunitarie sortivano dal contestuale uso della coca e dal contatto con nuovi virus e malattie provenienti dall’Europa.
Nella seconda metà dell’Ottocento la coca iniziò a diffondersi anche nel vecchio continente. Vari preparati sotto forma di bevande si affermarono sul mercato e per usi medici disparati: pozioni perlopiù destinate al trattamento della depressione, di varie affezioni nervose, del mal di gola, dell’impotenza, di febbri, dell’anemia, ecc.
Il Vin Mariani, prodotto e commercializzato dall’omonimo farmacista, assurse alla fama di pozione della salute e vari personaggi di rilievo, nelle arti e nell’amministrazione del potere, ne apprezzarono le presunte virtù.
L’industria farmaceutica, naturalmente, non restò a guardare e progressivamente molti prodotti, perlopiù propagandati come tonici, si aggiunsero. La Coca Cola, immessa sul mercato per un target di intellettuali e alcolisti in astinenza, esordì con ingredienti estratti dalla pianta sudamericana (e non privati del principio attivo).
La cocaina fu isolata dalla sua pianta madre nel 1860, da Albert Niemann.