Secondo la mitologia popolare di varie regioni d'Italia, l'urlo notturno della civetta, quando caccia, significa segnale di morte, qualcuno sta per morire nella zona. Le civette fra l'altro tendono a dimorare in vecchie mura, e spesso si annidono in case e chiese diroccate e dove non c'è tanta attività umana la sera, come i cimiteri. Ciò perchè cacciano topolini e piccoli serpenti, a nidi di altre specie, che vivono vicino agli uomini, ma ai margini. Il fatto che tanto spesso sono vicino a cimiteri o posti lugubri, gli ha fatto guadagnare la fama di portasfortuna, e di segnale di morte. Gli occhi enormi e dilatati, la testa piena di piume, che lo la fanno sembrare un vecchio severo non hanno aiutato la civetta ed i gufi che sono più grandi e gli somigliano. Come fa la civetta a trasformarsi in portafortuna? Nelle stesse zone rurali dove era considerata jettatrice, la civetta una volta catturata veniva crocifissa da viva sui portoni, e prendeva il ruolo di guardiana della casa contro il malocchio. Insomma si credeva che impossesandosi dell'animale e crocifiggendolo i poteri jettatori sarebbero stati diretti contro gli invidiosi e i malevoli. Oggi nessuno farebbe più una cosa del genere per cui sono rimaste alla civetta entrambe le considerazioni, di preannunciatrice di morte e disgrazia e di potente antijella.
Il duplice principio riguarda anche il gufo il quale viene considerato a torto animale che aspetta la morte per potersi cibare dei cadaveri (uccello del malaugurio). Si diceva che sentisse la morte e si mettesse in attesa, da cui il termine gufare.
Anche il gufo, se veniva diretto contro gli altri diventasa protezione contro l'invidia ed il malocchio, secondo la stessa forma barbara, ma non dovunque. per cui il gufo rimane ancora e sempre in molte zone solo uccello di malaugurio.